Speriamo che sia…
Quando chiedi ad una futura mamma se spera che il bambino che porta in grembo sia maschio o femmina, la maggior parte delle volte ti dirà “l’importante è che vada tutto bene” ma potrà anche capitare che ti risponda “spero sia una femminuccia”, perché avere un figlio maschio non è nei primissimi desideri di tutte le future mamme.
Perché? Che motivazione danno queste mamme?
“Ma dai, è molto più bello avere una femminuccia. Sai che bello, comprarle i vestitini? C’è più scelta, puoi sbizzarrirti anche a comprare un sacco di accessori carini. Sai quanto dev’essere divertente giocare a mettersi lo smalto od andare al parrucchiere assieme? Sai che meraviglia, poter giocare assieme con le Barbie?”
E potrei continuare all’infinito con mille stereotipi legati al ruolo della femminuccia che mandano in brodo di giuggiole molte future mamme.
Il giorno in cui ho scoperto di aspettare un maschietto…
“Signora, non ci sono dubbi… è maschio, vede… questo è il pisellino!”
A questa affermazione mio marito lanciò un urlo di gioia che nemmeno quando il Bari andò in serie A…
Io invece ebbi infondo solo una conferma, perché sapevo, sentivo, desideravo, che il mio primo figlio sarebbe stato un maschietto.
Sarà che avendo un fratello maggiore con il quale ho un rapporto davvero meraviglioso ed unico, ho sempre sognato che anche i miei figli sarebbero stati così affiatati fra loro e che il maschietto avrebbe protetto e difeso la sua sorellina da bravo fratello maggiore, così come aveva sempre fatto il mio “fratellino”, più grande di me di 7 anni.
Sarà che lo desideravo, perché infondo sono un maschiaccio…
Essere un Maschiaccio…
Sarà che io sono in realtà un maschiaccio, mia madre dice che in estate quando amavo trascorrere il mio tempo in giardino assieme a decine di bambini, diventavo una selvaggia; spesso facevo a botte con i maschi per difendere qualche amica o qualche gattino malcapitato nelle mani di dodicenni vivaci e sciocchi; amavo giocare a pallone con i miei amici; crescendo ho adorato praticare il pugilato; amo vestirmi sportiva; non sopporto i tacchi ed indosso scarpe femminili 10 volte l’anno; riempirei la mia scarpiera di Church’s e Vans; mi trucco così poco che sembro sempre struccata; amo le amicizie maschili e non mi sono mai sentita a disagio con loro; adoro i supereroi; ad una tisana con le amiche preferirei una bella birra sul mare assieme ad un paio di amici, e potrei continuare ancora per un bel po’…
Certo, ovviamente ho anche il mio lato femminile; mi sento una donna davvero libera e ho sempre odiato i vari stereotipi di genere, ecco perché sono sempre andata controcorrente.
Un banalissimo esempio? A 19 anni mi rasai i capelli quasi a zero, e ci tengo a precisare che avevo dei bellissimi capelli ricci che mi arrivavano fin sotto il seno… quando rientrai a casa, rischiai di far venire un infarto a mia madre… poverina, le ho dato abbastanza filo da torcere.
Diciamo che non mi è mai importato il pensiero della gente e per me la femminilità non significa indossare un tacco alto, avere il semi permanente alle unghie, ed un rossetto da urlo sulle labbra. Per me la femminilità è molto altro ed io so di essere anche femminile.
Non mi ha mai terrorizzato quindi l’idea di avere un figlio maschio anzi non vedevo l’ora di fare shopping per lui e con lui, sapevo che avrei dato il meglio di me e non vedevo l’ora!!!
Crescere un maschietto
La sua fisicità, la sua energia sono pazzesche, e stargli al passo non è sempre così semplice, ma adoro l’energia dei maschietti. Mi fa ridere anche il suo modo di abbracciarmi non proprio delicato, magari prendendo la rincorsa e saltandomi al collo tipo un lottatore di wrestling.
Giochiamo con qualsiasi cosa, trenini, costruzioni, supereroi, bambole, pentoline, insomma lasciamo che i giochi siano giochi, ed assecondo con premura tutti i suoi desideri, perché il gioco è in realtà un momento importantissimo ed io sono felice che lui sia libero di esprimersi anche attraverso esso.
Però devo essere onesta, la voglia che ha di scoprire da vicino insetti e rettili, non è per me assolutamente assecondabile e lascio che sia suo padre a dare il “peggio di sè” in questi momenti da “urlo”….
Il mio piccolo hooligan ad un anno e mezzo circa è stato capace, grazie alla sua grande vivacità ed alla sua voglia di sperimentare, di chiudere la finestra mentre ero in veranda lasciandomi lì sola per un paio d’ore. Vi dico solo che sono stata salvata dai pompieri… che hanno dovuto sfondare la finestra del salone per accedere in casa e tutto questo dopo che le mie urlanti richieste di aiuto, fossero udite da una signora che abita ad un piano superiore al mio. Bè sono sincera in momenti come quello, avrei preferito una bambina tranquilla e pacata che magari avrebbe preferito pettinare i capelli alle bambole, sempre che esistano anche nella realtà e non solo nelle favole.
Quando tenta di arrampicarsi in ogni dove tipo l’uomo ragno, quando lancia qualsiasi cosa per aria, quando chiede di avere in regalo il ventesimo pallone da tenere rigorosamente nel salone, ecco in questi momenti viene fuori il mio lato femminile e mi si drizzano i capelli… mentre il padre rimane impassibile e rilassato.
Per non parlare di quando il mio piccolo Hooligan bacia ed abbraccia appassionatamente le bambine con le quali trascorre più di 5 minuti ed in quegli istanti vedo proprio negli occhi del suo papà l’orgoglio di avere un figlio maschio… ovvio non nei miei occhi, già prematuramente disperati…
Ma in realtà lui è davvero un coccolone ed abbraccia e bacia tutti i bambini che gli sono simpatici e con i quali trascorre un po’ di tempo assieme; anzi a volte ha preso anche spintoni e calci da bambini molto meno affettuosi di lui… che non desideravano essere abbracciati. Inutile dirvi come io mi senta quando accadono questi episodi davvero tristi e spiacevoli…
Adoro la sua voglia continua di farmi scherzi, la complicità con il suo papi che ama tantissimo, ed il ridere a crepapelle quando riescono a “prendersi gioco” di me. Non vi racconto gli scherzi che ho dovuto sorbire a carnevale ed il primo aprile, praticamente giravo per casa con l’ansia…
Mamme di maschietti sentite mai la mancanza di una femminuccia?
Io ora come ora, sono davvero felicissima del mio ometto ma sono certa che se anche avessi avuto una figlia femmina, l’avrei cresciuta altrettanto liberamente, sempre senza stereotipi e non avrebbe avuto sicuramente un armadio pieno di vestitini rosa confetto ed il cesto dei giochi pieno solamente di bambole. Ci sarebbe stato un po’ di tutto, come a mio parere è giusto che sia.
Amo vestirmi come il mio piccolo hooligan, indosso le polo o le camicie come le sue e le stesse Vans, e penso che sarebbe stato molto più difficoltoso per me vestirmi uguale a mia figlia.
Ieri Franci, dopo aver desiderato e chiesto per tanto tempo uno skateboard, è stato accontentato e siamo andati in un negozio (per me fighissimo) che si trova vicino ad uno skate park altrettanto fighissimo. Gli brillavano gli occhi davanti a quella parete attrezzata con decine di skateboards coloratissimi, ed onestamente brillavano anche a me molto più di quanto mi sarebbero brillati davanti ad una parete di scarpette rosa da danza; se dovessi avere in futuro una figlia femmina dovrò mettermi davvero in discussione…
La sua Principessa…
Quanto sono affettuosi i vostri maschietti? Sarà che non ha nulla a che vedere con il fatto che sia un maschio, ma la dolcezza del mio bambino è davvero qualcosa di unico.
Lui dice che io sono la sua principessa; quando lo porto con me dal medico, mi tiene la mano e si frappone fra me ed il dottore per “difendermi”. Mi bacia ed abbraccia dicendomi che sono bella e mi ama quanto il mare, i suoi occhi hanno un luccichio unico quando mi osserva e mi venera come se fossi una fatina (lui ama le fatine). Mi tocca la pancia, anche se non proprio delicatamente, e se io dico che “è brutta” lui dice “no mamma, è bella!” ed in quell’istante potrebbe chiedermi la luna e gliela andrei a prendere … di corsa!
Se avessi avuto una figlia, sarebbe stato lo stesso?
Non lo so, certo il bene è ovvio sarebbe stato uguale, ma mi avrebbe vista come la sua principessa? Forse no, chissà un giorno scriverò un post su com’è essere mamme di una femminuccia…
E quindi…
Intanto insegno al mio bambino fin da ora, ad essere gentile, affettuoso e premuroso, e che non esistono differenze di genere. Lui potrà giocare ad essere Hulk ma anche ad essere un affettuoso papá; quando desidera può aiutarmi con le faccende domestiche od a cucinare; può esternare sempre i suoi sentimenti senza vergognarsene, ed essere affettuoso ogni volta che lo vorrà. Questo credo sia sempre fondamentale insegnarlo, che tu sia una mamma di un maschietto o di una femminuccia.
E tu mamma di un maschietto cosa mi racconti?
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