Massaggio Metamorfico…
… inizialmente chiamata “terapia prenatale“, affonda le sue radici nella Riflessologia Plantare.
E’ stato ideato negli anni ’50 ed è stato poi sviluppato e arricchito dalle intuizioni e dalle scoperte di Robert St. John, naturopata e riflessologo dedito alla cura dei disabili negli istituti pubblici londinesi.
Si parte dalla constatazione che la vita comincia nel momento in cui si decide di concepire, o comunque sia nel momento in cui la forma-pensiero si sviluppa, ora mi domanderete… e chi non ci pensa, chi non lo calcola? Comunque sia a livello energetico scocca “ la scintilla”, da quel preciso momento.
Le nostre strutture fisiche, mentali ed emotive si formano durante il periodo di gestazione, i nove mesi fra il concepimento e la nascita; è un periodo particolarmente delicato perché possiamo essere influenzati da svariati fattori: familiari, sociali, culturali, ambientali nonché fisiologici, ed è grazie alla tecnica Metamorfica che scioglie la struttura temporale di questo periodo.
Questo massaggio viene applicato nei piedi, nelle mani e nella testa e il periodo formativo dei nove mesi può essere rimesso a fuoco e rielaborato in modo dolce ed inconscio, l’ultile è proprio questo, non provoca stress emotivo, ovvero si rielaborano i traumi in modo naturale, attraverso intuizioni, sogni.
Perché queste tre zone?
Queste sono le tre aree di comunicazione con l’esterno, corrispondono alle tre nostre azioni: pensiero, azione e movimento.
La testa è il fulcro dei pensieri e il lavoro in questa area libera la nostra capacità intellettuale e intuitiva. Nel capo c’è la sede del settimo chackra che ci mette in stretto contatto con l’energia universale.
Le mani rappresentano l’azione, infatti le utilizziamo spesso come forma d’espressione e di coinvolgimento nella vita che ci circonda. Manipolando alcune zone delle mani aumentiamo la volontà d’azione dei cambiamenti.
I piedi sono il nostro sostegno e rappresentano anche il movimento fisico, ci mettono in collegamento con l’energia primordiale.
A chi è rivolto e quanto dura?
Questa tecnica è rivolta a tutte quelle persone che si vogliono affacciare ad una nuova vita, o semplicemente regalarsi un momento di benessere.
Solitamente non presenta effetti collaterali, né rischi; tuttavia le reazioni che si sperimentano sono molto personali influenzate dal vissuto di ognuno e dalla sua storia.
La durata varia dalla tipologia delle persone, nell’ adulto 35-40 minuti, mentre per un bimbo i tempi diminuiscono drasticamente perché sono molto ricettivi e quindi un quarto d’ora è più che sufficiente.
Massaggiare i piedi ci permette di mettere a fuoco il processo del cambiamento dentro di noi, il modo in cui ci muoviamo, il nostro sentire; andiamo a lavar via le memorie, soprattutto quelle dimenticate del concepimento e del periodo in cui eravamo nell’utero di nostra madre.
Questa tecnica procede con uno sfioramento, quasi un soffio… avvicina alle proprie emozioni, ad essere nel presente, solo nell’ascolto, senza aspettarsi nulla godendosi lo sfioramento che si prende cura di te.
Spesso riaffiorano come flash-back, o dejavou, dettagli di vita rimossi o dimenticati, che possono portare gioia o tristezza oppure sentire le emozioni del vissuto delle nostre madri durante la gravidanza, si intensifica l’attività onirica…
Solo vivendola in prima persona si può comprenderne il significato ed apprezzare quello che la vita ci dona senza aggiungere nulla, senza dirigere intenzione, restando neutri come un foglio bianco su cui si può scrivere pagine di una nuova storia mettendo in atto l’autoguarigione spontanea, appunto una Metamorfosi.
A mio avviso trovo il Massaggio Metamorfico un grande strumento di risveglio personale, che permette all’Uomo di sciogliere i nodi e le paure del proprio vissuto in modo semplice e indolore.
Rubrica settimanale Shambala: Terapie Olistiche delle Emozioni a cura di Falcomer Denise Operatore Olistico specializzata in bio-terapie e discipline orientali
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