Quanto è importante informarsi?
Ogni fase di crescita nella vita di mio figlio, è stata accompagnata da una mia approfondita ricerca in rete; ognuno di questi momenti è stato motivo di ricerche per cercare informazioni, prodotti, libri ed articoli che potessero in qualche modo essere utili a lui ed anche a me,e per avere la possibilità di decidere in maniera consapevole e serena, sempre. Così è stato anche per il passaggio da un’alimentazione fatta esclusivamente di latte materno ad una fatta di cibi solidi. Iniziai molto prima dei sei mesi di Franci, ad informarmi per poter arrivare tranquilla e preparata a quel momento importantissimo, per evitare di affidarmi ciecamente a qualcun altro, a causa dei dubbi e delle paure derivanti da una mancata informazione a riguardo.
Svezzamento classico o Autosvezzamento?
A sei mesi circa, Franci si è autosvezzato, ovvero ha scelto l’alimentazione complementare a richiesta.
Come ho fatto a capire che Franci era pronto a passare ad una dieta fatta di cibi solidi?
Poco prima dei sei mesi, riuscendo a stare seduto in posizione eretta sul seggiolone e non avendo più il riflesso di estrusione decisi di farlo sedere a tavola con noi, per lasciarlo osservare ciò che avveniva durante il momento dei pasti e per poter guardare e capire a mia volta il suo interessamento. Franci era curiosissimo, osservava con attenzione me, il suo papà ed i piatti in tavola… e decise liberamente di autosvezzarsi a sei mesi.
Cosa avvenne in pratica quando decise di autosvezzarsi?
Ricordo che Francesco fu subito desideroso di assaggiare la frutta e la portava alla bocca, aiutandosi con le nostre mani. Il suo primo sapore provato, che non fosse quello del latte materno, fu quello dell’arancia; non dimenticherò mai le sue prime espressioni buffe e sorprese. Anche il kiwi gli piaceva tantissimo.
L’ho lasciato assolutamente libero di sperimentare con le sue manine il cibo: toccarlo, portarlo alla bocca ma anche lanciarlo…
Per i bambini è fondamentale la manipolazione del cibo. L’organo di conoscenza nei primi mesi di vita è la bocca, successivamente i bambini imparano a conoscere con le mani; attraverso il tatto, imparano a conoscere densità, consistenza, calore. È fondamentale quindi che siano lasciati liberi di guardare, toccare e portare alla bocca autonomamente il cibo.
Non è stato semplice, i genitori dei bimbi autosvezzati potranno capirmi, sarebbe stato molto più facile prendere un cucchiaino ed imboccarlo, ma lui ha scelto di autosvezzarsi, io avevo letto tanto a riguardo e ne ero assolutamente entusiasta nonostante il cibo lanciato un pò ovunque, ed anche i piatti…
(Vi consiglio di munirvi di un ottimo bavaglino impermeabile come quello Kushies di cui vi ho parlato in un altro post.)
Nel momento in cui ha deciso di autosvezzarsi ha iniziato anche a bere l’acqua, ed ho deciso di farlo bere direttamente dal bicchiere senza beccuccio.
A 18 mesi ha poi voluto una tazzina per poter bere da solo il latte di mandorla al mattino e per poter inzuppare i biscotti. Ovviamente ha deciso tutto questo perché vedeva me fare colazione in questo modo e giustamente mi ha fatto capire “perché io no mamma?“. Da quel momento non ha più smesso di bere tazzoni di bevanda vegetale al mattino.
Nel mio blog troverete anche dolci idee su cosa preparare per colazione o merenda per i vostri bambini. 😋.
Francesco ha imparato a fare del momento dei pasti un momento di scoperta, positiva, entusiasmante, un momento di libertà. Sì perché per me autosvezzamento, è proprio sinonimo di libertà.
Quali sono state le prime pietanze che ha gustato Franci?
Da quando a sei mesi ha deciso di autosvezzarsi ho sempre portato in tavola tutto ciò che di sano e genuino avrebbe potuto mangiare anche lui e poi comunque c’era sempre la sua “amica tetta“ che a dire il vero, lo accompagna ancora oggi da 2 anni ed 9 mesi.
Non ho mai preparato pietanze differenti per noi, ma abbiamo corretto la nostra alimentazione per poter mangiare in maniera sana, tutti e tre assieme. Franci era curioso ed attratto da tutto ciò che noi mangiavamo, come tutti i bambini all’inizio si è spinti solo dalla voglia di imitare ciò che fanno i genitori a tavola. Ha quindi assaggiato fin da subito tutto ciò che preparavo, ovviamente cucinato in modo sano e con prodotti biologici.
È sempre stato un buongustaio, per lui mangiare è davvero un piacere. Non ho mai quindi preparato un omogeneizzato, né tantomeno abbiamo mai visto un liofilizzato, né creme di mais e tapioca nè altri tipi di baby food. All’inizio mangiava con gusto il miglio, l’amaranto che preparavo anche per noi con verdure, legumi e non solo.
Ma a sei mesi ha iniziato a gustare anche le orecchiette con le rape, e la pizza preparata a calzone fatta completamente in casa da me; ma questo è solo un esempio dei primi piatti che ha amato, potrei continuare a stupirvi…
Sicuramente lui è cresciuto più a suon di pasta al forno che di stelline in brodo, anzi, senza nulla togliere alle stelline, non le ha mai mangiate in vita sua e conoscendolo non le gradirebbe…
Ha imparato ad impugnare il cibo con le sue manine e mangiava davvero qualsiasi cosa, mordicchiando con l’aiuto delle gengive, perché ricordatevi che i bambini riescono a masticare anche se non hanno i dentini!
L’ho lasciato libero di decidere cosa mangiare, cosa assaggiare, cosa sperimentare, quando autosvezzarsi.
Strano? Pazzesco? Assurdo? No, solamente uno svezzamento secondo natura a mio parere, e non solo mio… uno svezzamento senza traumi, per passare da un’alimentazione fatta di solo latte materno, nel mio caso, a quella dei cibi solidi. Infondo i nostri nonni come facevano? All’epoca i bambini non mangiavano di sicuro gli omogeneizzati o i liofilizzati … come avviene d’altronde ancora oggi in varie parti del pianeta.
Una lettura che vi consiglio e che vi aprirà nuovi orizzonti
Un libro fu per me illuminante: “Io mi svezzo da solo” di L. Piermarini.
Leggendo le parole interessantissime di questo pediatra, capii che avrei dato a mio figlio la possibilità di decidere cosa mangiare in assoluta armonia e che non avrei mai seguito quella scheda prestampata almeno 30 anni prima dall’ex pediatra di mio figlio. Un foglio prestampato non era per me sinonimo di scelta consapevole per far crescere al meglio Francesco. Io sono fatta così, voglio ragionare, in maniera critica e riflessiva su tutto ciò che riguarda la vita del mio bambino, non mi piace affidarmi ciecamente ad altri… devo andare a fondo e decidere con la MIA testa e vivere in maniera consapevole e molto tranquilla, senza ansie di alcun tipo, tutto ciò che riguarda la sua crescita e la sua educazione.
Avete mai partecipato ad un corso o ad un incontro di disostruzione pediatrica?
Anche se anni fa ho lavorato come assistente di volo, ed avevo quindi fatto a Roma l’esame del Pronto Soccorso, ho voluto frequentare nuovamente alcuni incontri di disostruzione pediatrica; chiunque dovrebbe imparare la manovra salvavita, se non avete ancora avuto modo, cercate sul sito di Salvamento Academy il prossimo incontro che si terrà nella vostra città.
Conoscendo questa manovra mi sono sentita sicuramente più serena quando Franci si è autosvezzato ed ha imparato a gestire le varie consistenze del cibo ed a masticare maccheroni, frutta, ortaggi, mozzarella, pezzetti di carne ecc…
Quando c’era la necessità ho sempre tagliato tutto in maniera sicura per il mio bambino e ho deciso ancora una volta di… fidarmi di lui, agendo ovviamente sempre con il buonsenso ed in maniera responsabile.
Parola d’ordine Fiducia
Ricordate sempre “i bambini non si lasciano morire di fame“. Sarete assaliti più e più volte dal dubbio che vostro figlio non abbia mangiato abbastanza, ma voi tenete a mente quella frase…
Io ho deciso di fidarmi di lui quando faceva capire di essere sazio, anche se per me non sembrava avesse mangiato poi tanto, perché da quel meraviglioso libro, ho imparato che i bambini sanno autoregolarsi. Lo stesso avviene quando lo allatto al seno, e lui decide di staccarsi perché si sente completamente soddisfatto, il principio è identico. Semplicemente mi fido di lui e di ciò che mi ha sempre comunicato verbalmente e non…
Ricordiamoci che il momento dei pasti costituisce uno degli aspetti più importanti della vita, non solo per il benessere e la salute del bambino, ma anche da un punto di vista educativo; è un momento di relazione, di socializzazione, di scoperta e conquista dell’autonomia, di conoscenza di sé, del proprio corpo, dei propri bisogni. Rispettiamo i loro tempi, e facciamo respirare loro armonia e serenità, in questo modo mangeranno anche più volentieri.
Lasciamo anche che imparino ad utilizzare da soli le posate, non solo il cucchiaino ma anche la forchettina. Un po’ alla volta impareranno e saranno fieri di sé stessi quando riusciranno…
Franci ha imparato a 15 mesi a mangiare da solo con la sua forchetta anche gli spaghetti, e guai a volerlo aiutare! Ancora una volta, ritornano i principi del metodo Montessori, sempre attuale, sempre di grandissimo aiuto.
Autosvezzamento fuori casa ed in viaggio…
L’autosvezzamento è stato un alleato importante anche durante i nostri viaggi o durante le nostre cene al ristorante; Francesco ha sperimentato tanti sapori, in Grecia ed in Germania per esempio, ha assaggiato piatti tipici locali con gran entusiasmo. In valigia non ho mai messo nessun alimento specifico per lui perché sapevo che tanto al massimo, un piatto di pasta avrei potuto ordinarlo anche all’estero…
Non ha mai mangiato in orari precisi e prestabiliti, ci siamo sempre seduti a tavola in orari considerati “strani” da altre mamme abituate a far mangiare alle 12 i propri bambini; per noi non c’era motivo di avere orari estremamente rigidi, il momento dei pasti è un importantissimo momento di condivisione e perciò Francesco si è adattato senza alcun problema, agli orari di rientro a casa del suo papà. In questo modo inoltre, Franci è sempre potuto venire al ristorante con noi, sedersi con la sua famiglia per mangiare tutti assieme serenamente, e non mi sono quindi mai preoccupata di farlo mangiare prima di uscire di casa o addirittura di non portarlo con noi a cena fuori, perché altrimenti avrebbe mangiato troppo tardi…
Concludendo…
Non voglio entrare nei particolari, perché mi rendo conto di quanto questo sia un tema delicato ed importante ed anche a volte fonte di discussione, per chi pensa, erroneamente, che il proprio pensiero sia la verità assoluta.
Io ho raccontato la mia esperienza di mamma e quella di mio figlio, come sempre sostengo che ognuno fa per i propri figli le scelte che ritiene più giuste, pertanto non mi permetto di giudicare chi fa scelte differenti dalle nostre.
Comunque, se voleste capirci qualcosa in più ed evitare di affidarvi ciecamente a ciò che dicono altri, in preda a mille dubbi e paure, vi suggerisco un paio di letture che potrebbero esservi incredibilmente d’aiuto: “Io mi svezzo da solo” di Piermarini ed anche “Io mangio come voi. Ricette da 6 mesi a 99 anni”.
E voi conoscevate l’Autosvezzamento?
chiara says
Ciao cara, come te ho iniziato ben prima dei sei mesi ad informarmi sullo avezzamento ed ero convinta di fare autosvezzamento, ma arrivati al momento decisivo mi sono bloccata completamenre, ho il terrore che si soffochi e ce l’ho anche quando gli va per traverso la pastina. Oggi abbiamo otto mesi e mezzo e io continuo a frullare. Ho fatto il corso per diventare volontaria 118 quindi so la manovra ma ho proprio il terrore
mammaguru says
Ciao Chiara, cerca di fidarti del tuo bambino ed utilizza in maniera serena tutti gli strumenti che hai acquisito dal tuo approfondimento circa l’Autosvezzamento e dal corso di disostruzione. Se ti fa piacere, aggiornami pure. Grazie per il tuo commento
Roberta says
Ciao Alessia!
Leggo solo ora questo tuo post che io condivido appieno!
Pensa che anche io ho letto questo libro, mi e’ stato consigliato dalla pediatra quand’ho patorito il primo figlio e devo dire che oltre ad essere stata un’ottima lettura che consiglio a tutti i genitori, mi ha fatto capire che stavo seguendo la strada giusta, perche’ prima della lettura gia’ lasciavo che prendesse il cibo dai nostri piatti per assaggiarli e stessa cosa faccio con il piccolo di casa che sta provando con le sue mani i pasti di tutti.
Loro sperimentano e grazie all’autosvezzamento imparano e noi li osserviamo come crescono da soli, gia’ dai 6 mesi di vita!
Una bella scoperta vedere che anche tu hai letto lo stesso libro e siamo in sintonia nella crescita dei nostri figli ^_^
Roby