Dopo la diagnosi, mi sono ritrovata a vivere in un altro mondo.
Potrei definirlo un sotto-mondo: la “dimensione autistica”, che per un genitore è molto dolorosa da affrontare.
La sensazione dominante è la solitudine.
L’emozione più frequente è il vuoto; il vuoto che si crea con il mondo esterno non è quantificabile…
I discorsi comuni di giorni prima, diventano inutili e superflui.
Non capiamo piu chi ci circonda, e chi ci circonda non comprende la nostra lotta.
Le nostre preoccupazioni cambiano, non piu cosa cucinare o cosa regalare all amica del cuore.
Le nostre energie vengono spese in domande senza risposta…
Cosa ne sarà del mio bambino?
Cosa succederà quando non ci sarò più? Che terapie possono aiutare mio figlio?
Per chi come il mio è autistico non verbale, le domande si moltiplicano: parlerà mai?Come farà a comunicarmi un malessere? Se bisogna andare in ospedale, sarò in grado di capirlo?
Il mondo in cui viviamo prima della diagnosi scompare…
Distrutto.
Ciò che mi ha aiutata a sopravvivere è stata la condivisione: l’incontro con tanti genitori come me, che mi hanno nutrito di speranza e forza, attraverso le loro sconfitte ed i loro successi.
La forza di credere che l’autismo possa divenire una storia, come tale, con un inizio ed una fine…
Rubrica mensile qui su Mamma Guru “Autismo: Storia di un bambino speciale” a cura di Valentina
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Tomaso says
Credo che oltre al coraggio ci deve essere il tanto amore!!!
Ciao e buona giornata, un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Denise says
Tanto affetto per te – voi
Roberta says
Una mamma dona amore a suo figlio, qualsiasi sia la strada che dovra’ percorrere….e tu ne dai tanto.
Un abbraccio