Gli antichi yogi e rishi studiarono la natura molto attentamente. Notarono che animali con un ritmo di respirazione lento come elefanti, tartarughe e pitoni hanno una vita lunga, mentre animali con ritmo di respirazione rapido come conigli, cani ed uccelli vivono solo pochi anni. Si resero quindi conto, dell’importanza della respirazione lenta per aumentare la durata della vita umana. Coloro che respirano in modo breve e rapido, si suppone avranno vita corta rispetto a chi respira lentamente e profondamente. A livello fisico questo è motivato dal fatto che la respirazione è direttamente collegata al cuore. La maggior parte delle persone respira in modo scorretto, utilizzando soltanto una parte piccolissima della propria capacità polmonare. La respirazione essendo superficiale priva il corpo di ossigeno e prana essenziali per una buona salute.
La parola pranayama è formata da due radici: ‘prana’ più ‘ayama’. Prana significa forza della vita o energia vitale; e’ la forza che esiste in tutte le cose sia animate che inanimate. La parola ayama è definita come estensione o espansione. Quindi la parola pranayama significa espansione della dimensione dell’energia vitale. Il pranayama, non dev’essere considerato solo un esercizio di respirazione avente lo scopo di introdurre più ossigeno nei polmoni, ma la respirazione viene utilizzata per influenzare il flusso di prana nelle nadi o canali energetici. Le tecniche di pranayama forniscono il metodo attraverso il quale la forza vitale può essere attivata e regolata per superare i propri limiti individuali ed ottenere uno stato più elevato di energia vibratoria e consapevolezza.
(E’ essenziale, come per tutte le pratiche yoga, la guida di un insegnante esperto per chi volesse seriamente intraprendere tecniche avanzate di pranayama.)
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