Quali emozioni suscita in voi la parola Natale?
Cosa significa per voi Natale?
Se penso al Natale, io penso alla magia dell’attesa, alla gioia, alla spensieratezza, alla famiglia…
Se penso al Natale e chiudo gli occhi, sento il calore nel cuore;
sento le risa dei miei, dei nonni, degli zii, dei miei cugini… tutti pronti a far festa;
vedo i miei genitori abbracciati a ballare le canzoni degli Wham! , ed io e mio fratello attorno a loro felici e grati;
sento i sapori della tradizione;
penso alle lucine che si riflettono nelle meravigliose decorazioni dell’albero della mia mamma, e rivedo me incantata in silenzio ad osservarle;
vedo il presepe dei miei nonni, che guardo con infinita ammirazione;
la “tavola dei bimbi”;
il nonno che indovina come per magia il contenuto di tutti i pacchi sotto l’albero;
la tombola che sa di spensieratezza e che conservo ancora dopo 40 anni;
vedo tavole sempre bellissime, dove anche con il passare degli anni e degli eventi, si è seduti attorno sempre numerosissimi;
vedo la mia nonna far nascere Gesù bambino e noi che chissà perché, forse presi dall’euforia della serata, ci facciamo scappare una risata cercando subito di ricomporci, in segno di rispetto;
vedo una corsa e mille vicissitudini per salire su quel treno che dal Nord Italia mi riporterà a Casa… in tempo per la notte più importante e magica dell’anno;
sento la mia nipotina recitare la poesia di Natale, davanti al presepe;
vedo un angelo caduto dal cielo… la mia anima gemella che ha fatto tornare a battere il mio cuore 11 anni fa, proprio durante questo magico periodo;
sento le risate a crepapelle per l’allegria, l’ironia ed il sarcasmo di mio zio, che consegna i regali di Natale;
vedo Franci piccolino in fila davanti a tutti, portare il bambino Gesù;
vedo mia madre e le mie dolcissime zie, ballare All I want for Christmas is You assieme a Franci con i riccioli biondi, e mi sembra ieri… ;
vedo me e Franci preparare addobbi natalizi con il feltro;
vedo lo stupore negli occhi dei miei figli trovando le briciole lasciate da Babbo Natale dopo aver gradito la nostra colazione;
vedo me, Matteo ed i bambini abbracciati stretti stretti a ballare Last Christmas la mattina di Natale;
sento l’amore… quello profondo, fatto di certezze, fatto di tradizioni che si portano avanti costi quel che costi…
Perché il Natale, è la magia della condivisione, dello stare assieme, perché Natale vuol dire famiglia, che sia fatta di legami di sangue o di cuore, ma pur sempre di legami…
Questo Natale 2020 invece non sarà lo stesso, questo maledetto Covid-19 ci ha strappato gli abbracci, ci vuole far vivere i sentimenti in maniera sterile, asettica…
( E pensare che non avrei mai immaginato di poter vivere senza gli abbracci; cosa c’è di più bello al mondo di un abbraccio?!)
Questa maledetta pandemia, vuole trasformare anche le nostre tradizioni, ciò che fino a ieri abbiamo combattuto per preservare e portare avanti…
E così questo Natale sarà differente… immensamente alternativo, ed io purtroppo mi sento un po’ come il Grinch e ringrazio il Cielo di avermi dato due bambini che mi fanno continuare a sperare, a sognare, nonostante tutto…
Perché la stanchezza si fa sentire, la stanchezza di questa differente vicinanza, porta con sé, un silenzioso frastuono interiore… e quel calore, non riesco a provarlo…
Quest’anno dovremo vivere un Natale insolito, fatto di vuoti, di distanze, con la speranza che gli immensi sacrifici che stiamo facendo, portino davvero un futuro migliore, e non chiedo chissà cosa… ma solo il poter riprendere a vivere la mia vita, con le mie tradizioni, gli abbracci, i baci, la libertà di sentirmi viva…
E nel mentre cerco di tirarmi su, ricordandomi di essere grata, perché nonostante tutto, io posso continuare a sperare…
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