Come trasferire i benefici del Reiki
ll Reiki è facile da praticare, è disciplina apprezzata da chi la pratica, cosa più difficile invece, è trasferire agli altri i benefici che questa sa restituire.
Ti senti più frustrato perché non riesci a far capire agli altri l’aiuto che il Reiki potrebbe dar loro o più semplicemente nel spiegar loro che cosa sia il Reiki?
Tutti noi sappiamo benissimo che non si giudica l’uomo dall’abito, eppure…
Troppo spesso il Reikista è giudicato per la sua modalità comunicativa, e troppo poco per i contenuti che esprime.
Con questo articolo vorrei farvi riflettere relativamente su alcuni aspetti e fare alcune considerazioni assieme a voi.
Quando la persona non conosce il Reiki
Il termine è una parola straniera!
Nel gergo del marketing si configura un problema di “riconoscimento del prodotto”.
Dobbiamo quindi cominciare dalla base tenendo in considerazione la persona che ci ascolta, mettendoci a nostra volta in ascolto per rilevare, come dico di solito, l’alfabeto più adatto da usare per essere compresi.
Il nostro compito in questa fase è quello di informare, incuriosire in modo che ci facciano più domande possibili, solo cosi possiamo instaurare un dialogo comprensibile.
Dimentichiamo il fatto di dover “convincere qualcuno”, non è cosi!
Comunicando in una modalità semplice quando parli del Reiki, ti stai prendendo cura di chi ti sta di fronte!
Informazioni confuse.
Quante persone conosciamo che avrebbero necessità del Reiki e anche se ne hanno sentito parlare l’hanno fraiteso confondendolo con un massaggio, con la meditazione, una religione, una pratica esoterica o chissà che altro!
La gente non è consapevole di quanto possa essere diversa la pratica del Reiki
Se sperimenti un medico e non ti trovi bene, non abbandoni del tutto la medicina buttando via il “bambino e l’acqua sporca”, cerchi un altro dottore.
Nel caso del Reiki, invece, quando le persone incontrano un Reikista o un professionista Reiki che non è adatto a loro, o non è molto professionale, pensano che quella persona sia rappresentativa di tutti i praticanti di Reiki e spesso abbandonano l’idea del Reiki in toto
Reikisti operatori, soprattutto se praticano da molto tempo, finiscono per incapparsi nel circolo delle ovvietà, ossia il dar per scontato le cose più semplici.
Occorre mettersi sempre nei panni di chi si avvicina per la prima volta al Reiki.
Uno dei metodi che consiglio è partecipare nuovamente ai corsi Reiki di primo livello!
Alcuni suggerimenti per parlare del Reiki
Come diceva la Takata a proposito del Reiki : “Non posso dirtelo, ma posso mostrartelo“.
Iniziare con l’esperienza di qualche minuto prova a offrire le tue mani, è la cosa migliore.
Una volta che le persone hanno un’esperienza concreta, il loro interesse viene innescato e diventa personale.
Il contesto della conversazione cambia, e tutto assume un senso diverso.
Parla del Reiki in modo concreto
Questo in genere interessa molto alle persone, perché:
• si rivolge alle loro necessità quotidiane più urgenti (la maggior parte delle persone non è interessata alla salute generale ma sicuramente tutti vorrebbero sentirsi meglio, dormire meglio, digerire meglio, smettere di litigare con familiari e colleghi, essere meno ansiosi o più produttivi sul lavoro);
• ha un senso chiaro per loro;
• non richiede credenze particolari;
• è supportato dai dati .
Onora i tuoi insegnamenti, se c’è un modo per allontanare le persone ed attivare le loro resistenze è proprio quello di cercare di convincerle a tutti i costi che il Reiki funziona ed è fantastico.
Spesso i Reikisti, soprattutto dopo aver terminato un corso, sulla scia del loro entusiasmo e della loro esperienza partono per vere e proprie “crociate”. Conviventi ed amici più vicini in genere sono i primi ad essere “avvicinati” e ci atteggiamo da salvatori, o santoni…
Il nostro in reltà è un ruolo marginale, offriamo una possibilità.
Anche comunicare è prendersi cura dell’altro.
Non dimentichiamo, infine, che ci prendiamo cura dell’altro e della relazione anche presentando e spiegando che cosa sia il Reiki, rispondendo alla domande, ascoltando chi ci sta parlando, i suoi timori e le sue opinioni.
Questo ben prima di fargli provare il Reiki e di posare le nostre mani sul suo corpo.
Quando parli del Reiki, quindi, ti stai prendendo cura di chi ti sta di fronte!
Parlare in modo efficace del Reiki significa portarlo ad un livello superiore di riconoscimento, credibilità e accettazione in modo che possa aiutare più persone possibili.
Quando impari come parlare del Reiki in modo che sia rilevante per più persone, più persone saranno interessate e più persone sceglieranno di praticarlo.
Non bombardiamo le persone di parole, di convinzioni personali e di “propaganda” Reiki.
È molto più probabile che così la gente si allontani!
Rubrica Shambala Terapie Olistiche delle Emozioni a cura dell’ Operatrice Olistica Falcomer Denise specializzata in bio-terapie e discipline orientali
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Questa pratica, pur essendo frutto di conoscenze e tradizioni secolari, non è parte della “medicina ufficiale”, ossia di quell’insieme di pratiche mediche scientifiche fondate sulla sperimentazione clinica e di laboratorio. Questa pratica viene invece inserita tra le “medicine alternative” o “medicine non ufficiali”. Per tale ragione questa guida vuole essere solo una introduzione alla conoscenza di questa pratica, alla sua storia e alla spiegazione dei suoi procedimenti.
Questa guida ha solo carattere infomativo; non può, e non deve, essere in alcun modo intesa come un’invito a seguire i dettami di questa pratica, cosa che viene sempre e solo lasciata alla libera scelta del lettore. Desideriamo altresì invitare sempre tutti i lettori a consultare prima di ogni cosa il loro medico di famiglia, e i relativi specialisti da esso consigliati, seguendo innanzitutto le vie della medicina ufficiale.
Ad esse può essere eventualmente affiancato un percorso che segua una o più pratiche di medicina “alternativa” o “non ufficiale”, ma queste non possono e non devono mai sostituire le terapie indicate dai medici. Sono in gioco la vostra salute e la vostra stessa vita, non dimenticatelo mai.
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