Alberto: scrittore e batterista con due lauree, nonostante il disturbo dello spettro Autistico
Mi chiamo Alberto Chiavoni, ho 31 anni e fino all’età di 2 anni ero un bambino come tutti.
Il giorno del mio secondo compleanno iniziai a dondolare fortemente, ad isolarmi ed a ridurre il linguaggio.
A due anni e mezzo ebbi la prima diagnosi di ritardo cognitivo psicomotorio medio, stereotipie e iperattività.
Iniziai così la terapia cognitivo comportamentale con logopedia e psicomotricità.
Dal linguaggio alle emozioni, dai giochi ai test, progredivo seppur le relazioni con i bambini della mia età erano notevolmente compromesse: preferivo isolarmi.
Ero arrabbiato con me stesso
Vedevo tutti preoccupati per me e quindi non mi amavo, non avevo autostima né fiducia in me stesso.
Alle superiori ero oggetto di bullismo da “Martino Campanaro” a “dindolo” i nomignoli negli scherzi aumentavano la mia frustrazione.
Volevo essere diverso e dimostrare agli altri che potevo essere come loro.
Mia madre mi spingeva a stare con gli altri facendomi partecipare a recite e feste di compleanno perché nella diagnosi era indicato un possibile aggravamento dell’isolamento con la mia crescita.
Gli altri avevano amici e fidanzatine mentre io ero solo oggetto del loro scherno.
Da piccolo sbattevo stereotipatamente i cucchiaini, a scuola una maestra scoprì che ero bravo con la batteria e così mia madre mi iscrisse ad una scuola di musica dove al primo saggio tutti rimasero meravigliati dal mio talento.
Dopo la cresima nonostante fossi restio, iniziai a partecipare alla vita parrocchiale.
Il gruppo era formato da ragazzi con diverse problematiche alcune anche gravi che presto diventarono miei amici; infondendomi coraggio, mi insegnarono che dentro me avevo ancora tanto amore.
Amore che non avevo mai provato verso me stesso
Partii con loro per la giornata mondiale della gioventù aprendomi al cammino di Fede che non avrei più lasciato.
Fu chiaro che avevo trascorso anni a detestarmi distruggendomi e Dio mi stava mostrando che potevo vivere diversamente, che la mia vita aveva un senso.
Mi sono ritrovato…
Ho preso due lauree senza sostegno seppur con enorme difficoltà, ho svolto volontariato in Africa per tre mesi e ho continuato a viaggiare con il gruppo parrocchiale.
Adesso ho un’edicola a roma, scrivo libri e suono la batteria per scaricare la mia iperattività.
Il mio romanzo…
Nel 2014 è uscito il mio romanzo autobiografico “Ho scelto di esistere” ricevendo sei premi.
A dicembre 2018 la mia diagnosi è stata: disturbo dello spettro autistico, ma nonostante questo suono la batteria con tre band e sono un ragazzo felice.
Ai genitori dico: non è facile accettare un figlio autistico, soprattutto le forme più severe, ma lottate per loro e vi stupiranno.
Trattateli, trattateci da normali, perché lo siamo, con difficoltà in più, ma lo siamo.
Rubrica Mensile: “ Autismo Storia di un Bambino Speciale ” a cura di Valentina
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