L’Autismo visto con gli occhi delle famiglie che lo vivono
Ecco a voi la seconda parte della raccolta delle vostre risposte alla domanda che cos’ é per voi l’autismo.
Daniela:
E’ un mostro che ti mangia dall’interno, che ti priva della bellezza della semplicità dei gesti, delle parole, delle giornate, è un catenaccio al cuore che non ti permette di essere te stesso, ti blocca, ti modifica, ti annulla.
E’ come una palla al piede che non ti consente il movimento, e come avere le manette ai polsi…
Non ti permette di afferrare quelle mani d’aiuto che le persone che ti amano ti porgono.
Prende una vita per poterne rompere tante altre vicine che nonostante tutto amano e lottano.
Paola:
E’ stata la mia rinascita, guardare il mondo con occhi diversi.
Nicoletta:
E’ mio figlio.
Dina:
Un modo di essere, ogni istante, ogni minuto, sono una sfida continua.
E’ triste sentirsi paragonati ad altri che riescono, a modo loro, a raggiungere una buona qualità di vita, quando io invece mi ritrovo ad affrontare difficoltà enormi e nessuno puó allievare il peso di una giornata estenuante.
Ti senti ripetere che sei fortunata, che tuo figlio non è su una sedia a rotelle, ma cosa ne sapete voi? L’autismo non è rain man.
Monica:
Si chiama Niko ed io sono la sua custode.
Jennifer:
È la solitudine di chi è diverso e la felicità delle piccole cose.
Antonella:
Una battaglia senza fine.
Nunzia:
Una lotta contro tutti con una forza che non sapevo di avere.
Deb:
È una disabilità psichica,non sopporto chi afferma che è un mostro.
Autistici si nasce, Ginevra lo è, se non lo fosse non sarebbe Ginevra.
Soffro con lei, perchè anche per lei è tutto difficile.
Maria:
Vivere in due mondi diversi, il nostro e il loro.
Rosa:
Per spiegarlo, devi viverlo tutti i giorni.
Maria:
Sono i 28 anni di mio figlio, neanche i dottori sapevano cosa fosse, ho combattuto lotte pazzesche.
Alessandro:
Sacrifici, pazienza, forza e meraviglia.
Maria:
Dopo 22 anni non ho ancora capito se siamo vivi o morti. Se sono vivi gli altri nella società o noi nel nostro mondo.
Laura:
Catarsi.
Maria:
L’autismo è stato come elaborare un “lutto”, può sembrare strano ma all’improvviso la bimba che fino a qualche tempo prima ti sorrideva e reagiva ad ogni stimolo esterno si spegne ogni giorno di più. D’allora ti rifugi nelle foto e nei video di mesi prima alla ricerca disperata di una possibile causa.
Ma il mostro invisibile non lascia scampo e allora non resta che rimboccarsi le maniche ed affrontare questo nemico che ti strappa il suo sguardo ti chiude ogni contatto fisico e preclude a lei la gioia di stare con gli altri.
Oggi mia figlia 27 enne vive una profonda situazione di disagio chiusa in un mare di ossessioni e completamente isolata dal mondo e dagli altri. Ciò che le dà sicurezza è riuscire a controllare ogni situazione e quindi la nostra vita. Cosa ne sarà di lei?
Claudia:
E’ come l’amore, inaspettato. Ma anche la bestia che ti ruba l’anima e che ha reso per un periodo mio figlio un bimbo freddo, ghiacciato, occhi persi nel vuoto.
È autismo e amore.
Chiudo la raccolta delle vostre risposte con quest’ultimo commento:
Rosy : Mille modi per definirlo, mille modi per viverlo.
Un abbraccio a tutti voi
Segui anche Valentina sulla sua pagina Fb Il mio nome è Brian: storia di un autismo
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