Il ministero della felicità because “happiness is a serious job”
Business, business, business ed ancora business: Dubai, la città del “fare soldi” e della vita incentrata sul lavorare, ma è davvero solo questo?
Forse non tutti sanno che il 10 Febbraio 2016, il Vice presidente degli Emirati Arabi, Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, annuncia, attraverso il suo account twitter, l’istituzione di un Ministero della Felicità.
Un ministero che si impegna a rendere le persone che vivono in questo Paese più felici, vi rendete conto?
C’è di più, il ministro di questo State of Happiness è una donna, sua eccellenza Ohud Al Roumi, ebbene sí, perché, al contrario di quanto troppo spesso sento dire riguardo questo paese mussulmano, le donne non sono considerate nulle e sottomesse ma bensí vengono valorizzate ed al pari degli uomini riescono a ricoprire ruoli importanti.
Obiettivo del governo emiratino infatti è quello di rendere la società qui residente più felice: la stessa ministra afferma che “the main job for the government is to create happiness” (il compito principale del governo è di creare felicità).
La vision di questo, a mio avviso, meraviglioso ministero, è quella di riuscire ad essere tra i paesi più felici al mondo perseguendo come mission quella di avere felicità e positività come stile di vita.
Il ministero per raggiungere questo obiettivo sta sviluppando diversi programmi, politiche, leggi ed iniziative basate su tre pilastri fondamentali:
1. Felicità e positività nel lavoro
2. Felicità e positività come stile di vita
3. Valutazione della felicità e della positività.
Non vorrei però soffermarmi su le varie iniziative proposte ma sul valore di questa decisione presa dal governo: non trovate sia una scelta davvero bellissima per i cittadini di questo paese sapere che chi li governa tenga cosí a loro?
Un governo che non pensa solo ai suoi interessi od ai bilanci ma che mette la qualità della vita dei suoi residenti come priorità.
In questo periodo di elezioni elettorali in Italia io, che amo follemente il mio Paese, sto pensando sempre più spesso al brutto periodo che sta passando… e se la chiave di tutto fosse davvero creare più felicità?
Se camminando per la strada si vedessero più sorrisi e meno facce innervosite, non sarebbe per tutti meglio?
Cittadini più felici sarebbero anche più produttivi e con più voglia di fare e di investire, non credete?
Se invece di focalizzarci solo sui nostri interessi pensassimo anche a come rendere migliore la vita di chi ci sta intorno, con iniziative che coinvolgano l’intera comunità, non sarebbe tutto più bello, più semplice?
Mi piacerebbe confrontarmi con voi al riguardo: avete mai pensato a cosa vi piacerebbe il nostro governo facesse per migliorare la nostra felicità?
Intendo piccole iniziative che però potrebbero renderci più contenti nel quotidiano.
Lungi da me addentrarmi più profondamente in argomenti meramente politici:
sarebbe troppo facile infatti iniziare ad elencare tutte le problematiche del nostro bel Paese, le possibili soluzioni (spesso fin troppo ovvie) ma non credo sia questa la sede opportuna.
Il solo fatto che sia stato istituito un ministero del genere a mio avviso dimostra grandissimo rispetto per la popolazione: non sentirsi meramente un numero ma sapere di far parte di qualcosa, di essere qui (quasi l’80% dei residenti a Dubai sono expat) per lavorare ed assicurare un futuro migliore alle nostre famiglie ma non solo, godersi la vita ed esserne appagati, vivere al meglio delle proprie possibilità.
Il valore del singolo è fortemente dipendente da quello della comunità di cui fa parte: cercare di stare meglio tutti per stare meglio noi stessi.
“Migliaia di candele possono essere accese da una sola candela, senza che questa ne risulti intaccata. La felicità non diminuisce quando viene condivisa”
Con questa citazione di Buddha vi saluto e aspetto di sentire le vostre opinioni, i vostri desideri e le vostre piccole idee per provare ad essere tutti, insieme, più felici nel quotidiano.
Rubrica mensile Diario di una Mamma Expat a Dubai a cura di Olly
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