Disagi Evolutivi e Disturbi del Sonno
Durante il periodo dell’infanzia e della preadolescenza possono manifestarsi diversi disagi evolutivi di natura psicosomatica tra cui anche i disturbi del sonno: difficoltà nel prendere sonno, insonnia, terrori notturni e incubi sono solo alcuni dei malesseri che possono verificarsi.
Questi, possono manifestarsi sporadicamente oppure in modo sistematico per lunghi periodi.
Per cogliere e condividere i segnali che i bambini inviano occorre darsi tempo, stare bene e trarre piacere dal rapporto con il bambino, per questo motivo si parla di comprensione empatica da parte dei genitori, estremamente importante in qualsiasi momento della crescita del proprio figlio.
Il Nucleo Familiare…
Le difficoltà relative al sonno e all’addormentamento manifestate dai bambini riguardano il più delle volte, escluse cause organiche, il clima che vivono e respirano all’interno del proprio nucleo familiare: spesso il bambino vive in un ambiente in cui gli involucri sensoriali non sono sufficientemente stimolati o mediati ed è proprio questo che impedisce al bambino l’addormentamento, non favorendo pertanto il processo regressivo necessario per abbandonarsi al sonno.
La causa del non dormire può essere legata ad una tensione che il bambino percepisce e che può portare alla rottura, tanto da rappresentare una minaccia che gli crea angoscia e che gli impedisce di lasciarsi andare al sonno.
Per tanto è importante sottolineare come sia la qualità che la mente di coppia riesce a dare al rapporto con il figlio a determinare il tipo di approccio al sonno: se il contatto con la coppia genitoriale è positivo, va a creare un clima affettivo di benessere, nel quale le funzioni dell’Io possono essere gradualmente disattivate a vantaggio del rilassamento del proprio Sé; se invece il rapporto con la coppia genitoriale non è sufficientemente adeguato allora nel Sé del bambino si instaurano paure che rendono il suo clima interno caratterizzato da sofferenza e angoscia.
Come aiutare il bambino ad addormentarsi?
È importante che il bambino venga accolto nelle sue paure o difficoltà e venga rassicurato dai genitori, cercando di capire lo stato d’animo del bambino nell’avvicinarsi al momento del sonno.
Inoltre, può aiutare i bambini adottare alcune semplici azioni che ripetute ogni sera li aiutano a segnalare il momento dell’andare a letto, così da rassicurarli dandogli il giusto tempo prima d’affrontare il sonno.
Nei momenti precedenti al sonno è bene non svolgere attività eccitanti, ma qualcosa di rilassante come ad esempio, leggere una favola o nei bambini più grandi, leggersi qualche pagina di un libro o ascoltare della musica.
È bene anche far sentire al bambino la presenza dell’adulto, rassicurandolo sul fatto che si è lì anche solo facendo sentire la propria presenza con la voce o con qualche rumore.
E se questi disturbi del sonno continuano a manifestarsi?
Nel caso in cui questi episodi non si limitino ad un breve periodo ma perdurino nel tempo non mostrando segni di miglioramento, è indispensabile prendere in considerazione che può essere necessario l’intervento di uno specialista che aiuti l’intero nucleo familiare ad affrontare e superare questo disagio vissuto dal bambino.
Rubrica mensile di Psicologia a cura della Dott.ssa Giulia Braghetta
Psicologa dell’età evolutiva iscritta all’ordine degli psicologi del Veneto che svolge la libera professione in provincia di Padova e di Verona.
Collabora con diversi enti, comuni e scuole e ha pubblicato due libri nel 2016: “La violenza intrafamiliare nella coppia. Gli effetti della violenza perpetrata dal proprio partner” e “Costanza dei colori visti attraverso veli colorati reali. L’influenza di un filtro nella percezione del colore”.
Per domande o dubbi potete scrivere a: g.braghetta.psicologa@gmail.com
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