Capita a tutti noi, genitori di bimbi speciali, di isolarci.
Con mio figlio uscire era diventato problematico. Le crisi comportamentali erano per me ingestibili. Mangiare una pizza? Sedersi a bere un caffè? Potevo scordarlo.
Dovevo correre. Schiava dell autismo, e, delle crisi di aggressività che potevano verificarsi ovunque, trasformando un bambino all’apparenza tranquillo in uno da mantenere in due. Finivo per isolarmi preferendo non uscire.
“Un vuoto che amplifica il vuoto “
Incredibile, ridicolo e brutalmente vero. Trattavo mio figlio con l’amore che contraddistingue tutte le madri, ma ciò era lungi dal modificare il suo comportamento all’esterno, durante le uscite familiari.
Urla ed opposizioni fisiche si presentavano in ogni luogo, nel quale, ignari spettatori osservavano mio figlio gettarsi in terra, urlare ,scalciare e tentare di ribellarsi con tutte le sue forze per cose semplici e banali, come ad esempio un cambiamento di percorso, la fine di un attività o semplicemente la sua volontà di andare o restare.
Ho imparato a farmi scivolare gli sguardi degli estranei e nell’imbarazzo, ho risolto questi problemi con dei blocchi fisici.
Ogni volta che si presenteva il comportamento inadeguato, prima di prendere fra le braccia mio figlio per bloccarlo, avvicinavo le sue mani al corpo tenendole verticalmente allineate al busto, con una mano invece impedivo alle gambe il movimento per evitare che scalciasse riempiendomi come sempre di lividi.
È duro. È difficile. Ma non impossibile.
Ho applicato i blocchi ovunque e con coerenza ed è cosi che in pochi mesi siamo riusciti finalmente ad uscire.
Per le persone che non vivono l’autismo è inimmaginabile pensare che una semplice uscita, una spesa, una cena al ristorante possono diventare per alcuni di noi, impossibili da fare.
Non per tutti, ma mio figlio presentava questi comportamenti.
Mi era difficile inizialmente essere cosi dura con mio figlio,poiché vedevo tutto ciò come una costrizione, anche per l’educazione di mia madre, ex maestra d’asilo, ma ero disperata e ho deciso di applicare i blocchi e devo ammettere che solo in questo modo il problema è diminuito fino a scomparire.
Non sappiamo cosa sia giusto da fare o non fare con i nostri figli speciali, per me la parola d’ordine è divenuta: provare, tentare e basarmi poi sul risultato.
E voi, come avete risolto questi comportamenti?
Rubrica mensile qui su MammaGuru Autismo: storia di un bambino speciale a cura di Valentina
Segui anche Valentina sulla sua pagina Fb Il mio nome è Brian: storia di un autismo
Matty says
Ciao, nostro figlio sta facendo un percorso ABA da un paio d’anni. Tutti gli educatori e la psicologa che lo segue ci han detto che ogni comportamento scorretto e crisi comportamentale và ignorata il più possibile. Ci hanno spiegato che non rivolgendogli attenzione e non dandogli alcun contatto (nemmeno lo sguardo) serve a estinguere la crisi. Il bimbo si comporta così perchè è incapace di gestire la delusione e comunica nell’unico modo che conosce. Bisogna insegnargli a comunciare correttamente e ignorandolo quando ha le crisi e premiandolo facendgoli i complimenti quando reagisce correttamente alle delusioni è l’unico metodo efficace che condividono tutti. Facile a dirsi, un po meno a farsi, soprattutto in pubblico. Certo non è sempre possibile, soprattutto se la crisi va oltre i limiti di sicurezza. Lì bisogna comunque intervenire, ma l’errore più grande è quello di accontentarlo per farlo smettere. Nell’ottimo esempio che hai fatto dove ha la crisi se vuoi cambiare strada, nel momento che ha la crisi magari non ignorarlo se sei in pubblico, ma nemmeno ritornare sui tuoi passi per farlo smettere. Questo aiuta te sul momento ma non aiuta lui nel sui futuro. Così il bimbo capisce che in quel modo è riuscito a comunicare con te e di conseguenza continuerà a farlo sempre così.
Vale says
Ciao matty, noi quando facevamo aba abbiamo provato ad ignorarlo ma purtruppo dopo due settimane la sua aggressività era aumentata a dismisura e il neuropsichiatra ci spiegò che estinguere un comportamento attraverso questo metodo
funziona se entro 15 giorni si ha un picco e poi una discesa dei comportamenti problema, dovemmo quindi rinunciare poiché il calo dei comportamenti problema non si verificò.
Grazie per aver raccontato la tua esperienza, questi scambi di informazioni sono utilissimi.