Oggi sono davvero lieta di ospitare Nina B. una bravissima Fashion Designer che sono certa farà tanta tanta strada!
Guardate cosa è in grado di creare con le sue mani e ditemi se non lo pensate anche voi.
Ogni sua singola creazione è frutto di passione e dedizione, io riesco a percepire tutto questo e non vedevo l’ora di poterlo mostrare anche a voi che mi seguite.
Ciao Nina, parlaci un po’ di te di come hai scoperto di essere creativa
Sono Martina Bruno, in arte “Nina B.”, nata a Napoli il 2 maggio del 1990.
La Creatività credo di averla sempre avuto dentro, sin da bambina.
Amavo il disegno, i colori, vestivo le bambole con stracci vecchi che non usavamo più e preferivo ricevere un album da colorare piuttosto che giocattoli.
Tuttavia queste semplici “preferenze” sono diventate una vera e propria passione, un obiettivo, all’età di 16 o 17 anni più o meno.
Dovevo decidere cosa fare dopo il liceo (classico), ero portata per la scrittura, mi piaceva e anche molto.
Tutti mi consigliavano Lettere, o Giurisprudenza ma io desideravo creare, dare vita agli abiti meravigliosi che esistevano soltanto nella mia immaginazione, tradotta in bozzetti.
Disegnare abiti era un passatempo che mi rendeva felice, ma vedere quelle idee messe in pratica… non c’era nulla che desiderassi di più.
Qual è stato il tuo percorso di studi che ti ha condotta dove sei ora
Contro tutto e tutti, ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di Design per la Moda alla S.U.N. a Napoli e di seguire la mia strada. E ad oggi non me ne pento.
Gli abiti che desideravo realizzare erano tutti femminili, quindi ho iniziato con quelli.
Il secondo anno di università frequentavo nelle ore libere il laboratorio di una sarta che un tempo creava abiti da sposa: lei mi ha insegnato a costruire un cartamodello, a cucire a macchina, a realizzare le mie prime gonne e vestiti.
Lì ho scoperto una passione per la sartoria, per il “fatto a mano”, che non credevo di avere, e ho deciso di iscrivermi alla Scuola d’Alta Sartoria Kiton (Ciro Paone spa).
Ma la Kiton nasce come marchio maschile: lì ho imparato a disegnare, e poi a costruire, la giacca maschile.
Interamente fatta a mano, in ogni più piccolo dettaglio: il petto trapunto, le impunture, persino le asole; da lì ho deciso che quella sarebbe stata la mia strada… non le giacche da uomo, o almeno non solo, ma l’handmade.
Precisamente cosa crei e quali materiali utilizzi?
Dopo aver conseguito l’attestato alla Scuola, ho iniziato a realizzare e vendere le mie prime giacche da uomo, ma poi mi sono resa conto che desideravo altro.
La fantasia che potevo riversare in una giacca da uomo era molto limitata: giocavo con i dettagli, i ricami, ma finiva lì.
Avevo mille idee in testa e tanta voglia di realizzarle, così sono tornata alla prima passione: gli abiti femminili.
Oggi creo per lo più gonne e abiti, rigorosamente realizzati a mano: credo che quell’amore, per quanto mi sia stato più volte sconsigliato in quanto l’handmade comporta notevole impiego di tempo e abilità, non cesserà mai.
Resto ferma nella convinzione che in ogni abito debba esserci un pezzetto di chi l’ha creato, e realizzandolo a mano ci sarà sempre un dettaglio diverso dall’altro a fare la differenza.
Per quanto riguarda i materiali, utilizzo semplicemente quelli che stimolano la mia creatività.
Utilizzo anche stoffe con stampe, ma preferisco quelle semplici, che posso impreziosire e modificare a mio piacimento.
In particolare, amo utilizzare stoffe in materiali naturali, come il cotone e la lana, ma anche fibre tessili di origine vegetale come canapa e juta.
Mi piace il contrasto tra questo tipo di stoffa e i ricami preziosi che applico, rende il prodotto unico, imprevedibile.
Per quanto riguarda la moda maschile invece, continuo a creare giacche su misura con il metodo sartoriale, ma ultimamente mi dedico soprattutto ad accessori e personalizzazioni: cravatte, papillon, ricami (iniziali), fazzoletti da taschino e così via.
Com’è nato il tuo marchio?
Il marchio in realtà è nato in maniera quasi spontanea. Sono sempre stata convinta che sia il prodotto a dover essere riconoscibile, unico, non un marchio.
Quindi ho optato per la soluzione più semplice: il mio nome, o meglio, il mio soprannome, seguito dall’iniziale del mio cognome, il tutto rigorosamente in minuscolo, in corsivo a mo’ di firma.
A sottolineare il fatto che quello che voglio proporre, e vendere, è ciò che creo, soprattutto il modo in cui io lo realizzo, non un nome.
Il marchio è una semplice firma da apporre alla fine del lavoro.
Cosa sogni per il tuo futuro creativo?
Per il futuro sogno quello che già possiedo, semplicemente più in grande.
Vorrei poter continuare a fare quello che faccio, mi auguro soprattutto di credere ancora in ciò in cui credo, di continuare a realizzare tutto per lo più a mano senza farmi condizionare da chi mi ripete che non ne vale la pena.
Vorrei ampliarmi sicuramente, espandermi, avere un Atelier tutto mio magari.
Viaggiare, girare il Mondo e tornare con mille nuove idee.
Per adesso non chiedo altro.
Contatti dove possono chiederti info o seguirti
Mail: ninab.fashiondesigner@gmail.com
Fb: https://www.facebook.com/ninabruno.fd/
Instagram: @ninab_fashiondesigner
Cell: 3286222616
Nina B. says
Essere tua ospite è stato un vero onore. Grazie di cuore! Sei una persona fantastica e il tuo sito è ricco di idee! Complimenti ❤
mammaguru says
Grazie a te Nina, per me è un onore ospitare talenti e persone eccezionali come te! ♥️
mammaguru says
Grazie Nina, per me è un onore ospitare talenti e persone eccezionali come te! ♥️
Maiko Gordani says
Ho conosciuto Nina B. ed è stato un vero onore per me indossare un suo capo. E’ una ragazza talentuosa che sicuramente avrà il successo che merita. Maiko http://www.comemivestooggi.it
mammaguru says
Ne sono certa anche io