Anche oggi sono felicissima di ospitare nel mio salotto virtuale il Dott. Lovecchio, pediatra esperto in Omeopatia. Non esitate a contattarlo per qualsiasi chiarimento o info!
Gravidanza, parto, allattamento materno: nascita di un umano ma…. non proprio.
100,000,000,000,000 è un numero difficile da leggere e rende meglio l’idea se lo scrivessimo in lettere: centomila miliardi! È esattamente il numero di microbi che vivono su e dentro di noi mentre le cellule umane che costituiscono il nostro corpo non sono più di 10 mila miliardi.
100 mila miliardi di microbi sono costituiti da 2 milioni di geni mentre le nostre cellule umane sono prodotte da appena 10 mila geni. Di umano abbiamo veramente poco, non siamo altro che una colonia batterica che cammina.
Colui che scrive e ognuno di voi che legge è un MACROBIOTA, mentre quello sterminato numero di microbi è il MICROBIOTA costituito da batteri, funghi, parassiti e virus.
L’utilità di questo complesso sistema possiamo sintetizzarlo in quattro funzioni di importanza vitale: digestione del cibo, protezione verso i patogeni, sintesi di costituenti essenziali, attivazione del sistema immunitario.
Da ciò si evince che non stiamo parlando di un semplice saprofita che ha bisogno dell’uomo per sopravvivere, piuttosto è l’uomo che ne ha bisogno per il corretto svolgimento delle sue funzioni biologiche.
Il microbiota intestinale possedendo un numero enorme di geni si integra con i nostri geni, numericamente assai inferiori, formando il MICROBIOMA che presiede le quattro fondamentali funzioni suddette.
Sensazionali sono anche i risultati di studi di illustri scienziati nutrizionisti che hanno rilevato che anche il nostro comportamento dipende dal microbioma, facendoci essere più socievoli o desiderosi di solitudine in relazione al metabolismo dei glicidi, dei lipidi e delle proteine.
Viene da sé che un vasto pool delle malattie conosciute derivano da alterazioni del microbioma, basti pensare al diabete, al crohn, all’obesità, alla celiachia, alle artriti, alle diarree, all’eczema, all’arteriosclerosi, alle coliti, alle allergie, al cancro e secondo alcuni ad alcune forme di autismo.
Nella mia pratica professionale quotidiana ho notato che molti eczemi atopici miglioravano più con una adeguata dieta promuovente l’eubiosi intestinale che con medicinali specifici.
Consci dell’importanza del nostro eco-sistema, dobbiamo conoscere quali sono le condizioni ideali per favorirne un giusto e corretto sviluppo per il bene e la salute di ognuno di noi e quanto una mamma incinta possa fare per il suo nascituro.
Il microbioma della madre influenza lo sviluppo immunitario del figlio attraverso meccanismi epigenetici: stile di vita prima e durante la gravidanza (alimentazione, farmacoterapie, inquinamento), con il parto, con l’allattamento al seno.
Atto I: la gravidanza
L’ alimentazione deve essere povera di grassi animali e glucidi, è necessario avere più tempo da dedicare a se stessi dedicandosi ad azioni creative e associative, condividendo ansie, gioie e preoccupazioni.
Praticare attività sportive di basso affaticamento e molto ossigenante quindi all’aria aperta.
Evitare l’assunzione di medicinali chimici affrontando i classici disturbi della gravidanza (nausee, gambe gonfie, dolori lombari ecc.) utilizzando medicinali privi di tossicità come gli omeopatici.
Atto II: il parto
Il parto rappresenta il primo contatto del neonato con il mondo esterno e il suo primo impatto avviene con il microbioma vaginale che ha la funzione di attivare tutti i recettori immunitari della pelle del bambino, preparandolo a difendersi dalla cascata di carezze e bacetti di nonni zii e parenti tutti.
Atto III: l’allattamento
L’allattamento al seno, fondamentale per il completamento del microbioma del bambino, che “contaminandosi” progressivamente realizza e completa la benefica colonizzazione del suo intestino. L’allattamento materno deve essere l’unico alimento del lattante fino a 6 mesi circa e può essere mantenuto con successive integrazioni alimentari almeno fino al secondo anno di vita evitando l’assunzione di latte vaccino che non appartiene alla specie umana.
In conclusione ogni essere “non proprio umano” dovrà sempre considerare che la composizione del microbioma nei primi mesi di vita ha un’influenza determinante sullo sviluppo delle malattie in genere, che una ridotta composizione del microbioma in una generazione si ripercuote sulle generazioni successive, che si verifica un effetto cumulativo che di generazione in generazione può manifestarsi con una diffusione fino a una esplosione di determinate malattie quali ad esempio le allergie, attualmente stimate al 10% nei figli di genitori non allergici, al 30% nei figli di genitori allergici, al 50% entro i prossimi 20 anni.
Contaminiamoci gente, contaminiamoci.
Dott. Tommaso Lovecchio , pediatra esperto in Omeopatia, Bari
t.lovecchio@virgilio.it – tel 3336247385
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