Il tanto temuto… inserimento all’asilo
Che sensazione orribile… non voglio che mio figlio pensi che sia stato abbandonato.
Per quante volte io gli dica con tutto il mio amore e stringendolo a me che “la mamma non ti abbandonerà mai, verrà sempre a riprenderti dall’asilo…” mi rendo conto di quanto invece possa essere difficile ed in parte traumatico per loro, durante i primi giorni, credere realmente a queste parole.
Vorrei che tutto avvenisse gradualmente, vorrei che fossero rispettati i suoi tempi, vorrei vederlo felice di questa scelta, ma so che in realtà il tempo verrà fatto scorrere più velocemente… di come dovrebbe.
Mi sento disorientata ed impaurita, la vita mi sta mettendo alla prova ma essere mamma vuol dire anche questo. C’è sempre una prima volta e quella prima volta spesso fa male perché loro sono ciò di più importante abbiamo nella vita, e non vorremmo mai vederli soffrire.
“Passerà” lo so, “tutti ci sono passati” sì lo so, “si divertirà”, sì certo; sì, le conosco queste frasi fatte…
Quello che mi hanno insegnato i miei studi pedagogici
Qualche anno fa ero dall’altra parte… ero una giovane educatrice di asilo nido e davo con facilità consigli alle mamme; oggi sono mamma e mi rendo conto di quanto sia in realtà difficile vivere queste nuove esperienze.
I miei studi pedagogici mi hanno insegnato che andare via di nascosto… è terribile, non si fa, o almeno non si dovrebbe… rifiutatevi se dovessero chiedervi di agire in questo modo, spiegando le motivazioni del vostro rifiuto.
In molti lo consigliano perché apparentemente è più semplice scappare approfittando di un momento di distrazione del proprio bambino, ma invece non c’è nulla di più sbagliato! I bambini a questa età non capiscono… si girano ed all’improvviso non trovano più la loro mamma o il loro papà, il loro porto sicuro, la loro ancora di salvezza… si chiederanno perché, e se mai ci rivedranno e non avendo ancora una reale cognizione del tempo, quegli attimi sembreranno eterni.
Consigli su come affrontarlo
Non piacerebbe a nessuno ritrovarsi senza quel punto di riferimento costante che c’è sempre stato fino a qualche attimo prima, così all’improvviso. Voi non fatelo, preparateli, loro si ricorderanno delle vostre parole, pronunciatele con dolcezza abbassandovi alla loro altezza e guardandoli dritti negli occhi; cercate di non piangere, anche loro devono vedervi serene e sicure. Forse quando andrete via, in un primo momento non crederanno più a quelle parole ma quando poi vi vedranno ritornare, capiranno che si possono fidare delle vostre promesse; ogni bambino ha i suoi tempi, ma tutti alla fine capiscono che non saranno mai abbandonati e questo è davvero molto importante anche per la loro autostima.
- Dite loro di essere sereni, perché ci sarà sempre qualcuno che li vuole bene che andrà a riprenderli.
- Solo dopo averli rassicurati andate via, non scomparite da un momento all’altro, si sentirebbero abbandonati.
- Non permettete a nessuno di “strapparvi dalle braccia” il vostro bambino, ne soffrirebbe infinitamente.
- Il pianto di un bambino è più potente di mille parole, bisogna dare importanza e voce alle emozioni e non reprimerle.
- Non fate paragoni con altri bambini, ognuno ha i suoi tempi.
- Trasmettete sempre serenità, non fate percepire le vostre ansie.
- Seguite il vostro istinto di mamma
Stare assieme sarà ancor più speciale
Quando mi ha vista tornare da lui è stato incredibilmente affettuoso, mi baciava le mani e stringendole forte a sé mi ripeteva “Mamma…” con un’aria di infinita gioia. Era contento, contento di aver avuto la prova che io ritorno da lui, che ci sarà sempre qualcuno a prenderlo per mano ed a riportarlo a casa.
E’ tornato sereno subito dopo avermi rivista, sembrava fossimo stati distanti settimane. Quelle ore erano state così intense e prive della nostra vicinanza calorosa, da averle fatte sembrare quasi eterne.
È venuto da me con un piccolo limone colto dall’agrumeto del suo meraviglioso asilo “Ecco mamma questo è per te“. Vorrei poterlo conservare per tutta la vita quel piccolo limone…
Chissà se sono riuscita a rendere sereno il mio Franci anche per i giorni che verranno, quanto vorrei che fosse così; chissà se non si sentirà più abbandonato; chissà cosa penserà e quali sensazioni proverà, spero me le racconti, io sarò pronta ad ascoltarlo.
Io non posso far altro che continuare a sussurrargli nell’orecchio “devi essere sereno, perché non ti lascerò mai…“, a salutarlo con un bacio tutte le volte che andrò via, e ad affidare fiduciosa il mio bambino alle sue maestre, mentre io continuerò a guardare l’orologio ed a contare le ore che mi dividono dal mio eterno amore che sta crescendo, piano piano.
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