Troppo spesso il rapporto padre figlio viene considerato di minor importanza rispetto alla diade madre figlio. “I figli sono delle mamme” quanto non sopporto questa frase che sento davvero spessissimo. I figli si fanno in due ed in teoria, si dovrebbero anche crescere assieme. Ci sono padri che si dedicano molto più di alcune madri ai propri figli, ci sono padri che si fanno in mille per i propri bambini molto più delle madri, insomma come sempre non credo sia giusto generalizzare. Esistono cattivi padri, come esistono cattive madri. Quello del genitore é il mestiere più difficile del mondo, è proprio vero; si sbaglia, si comprendono nuove cose esperienza dopo esperienza, si cresce assieme ai propri figli, e quando si pensa di aver capito tutto, proprio allora si comprende di non aver capito proprio un bel niente…
Un padre che sa essere un bravo papà viene definito mammo… ed io mi chiedo perché dopo il film “Mrs. Doubtfire” sia rimasto in uso questo nomignolo, per me assurdo.
Un bravo padre è un bravo papà, punto… non un mammo!
Questo nomignolo può far sorridere, ma a mio parere è giunto il momento di fare passi avanti dal punto di vista culturale.
Insomma questi papà molto spesso vengono trattati con poco rispetto; ciò che avviene quasi sempre per la donna nel mondo del lavoro, per i papà invece avviene molte volte fra le mura domestiche.
È sempre più facile conoscere papà che si occupano di casa e figli, un po’ per scelta un po’ a volte a causa delle problematiche del mondo del lavoro; nel 2002 sono stati stimati circa 62 mila papà che si dedicano completamente alla gestione della casa e dei figli.
Io ne conosco personalmente qualcuno, e posso dire che sono papà così bravi in ciò che fanno, da non aver nulla da invidiare alle mamme.
Molto spesso mi capita di ascoltare mamme che sono quasi travolte da un assurdo senso di gelosia nei confronti dei propri mariti, non consentendo di instaurare un rapporto profondo ed essenziale con i propri bambini.
C’è da dire che mentre una donna nel momento in cui scopre di essere incinta, battito dopo battito, movimento dopo movimento, ecc… impara ad essere madre, per un uomo che si ritrova da un momento all’altro il proprio figlio fra le braccia, non é proprio la stessa cosa… diciamolo pure. Un padre, quasi sempre, realizza questo cambiamento solo una volta nato il bambino, e se quindi non lo si aiuta ad instaurare fin dai primissimi istanti un rapporto con il nuovo arrivato, non gli si facilita di certo il compito, già di per sé difficilissimo. Coinvolgiamo questi papà fin da subito, facciamoci aiutare a cambiare il pannolino, a fare il bagnetto ai nostri bambini, a vestirli ed a creare rituali per la buonanotte. Non pensiamo che non siano capaci, magari le prime volte infileranno un body al contrario, o perderanno 10 minuti per mettere un pannolino, ma del resto saranno un po’ imbranati come magari lo siamo state anche noi. Così facendo, loro instaureranno un rapporto prezioso fin dai primi istanti con il proprio bambino e noi saremo anche più felici magari di poterci fare una doccia, mentre loro si occupano tranquillamente dei piccoli.
In molti paesi soprattutto del nord Europa, è assolutamente normale che i papà si prendano giorni di astensione al lavoro per paternità, si incontrano spesso per strada mentre portano in fascia o nei passeggini i propri bimbi, e nessuno si sorprende di vederli al ristorante da soli con i piccoli.
Ricordo che Mat fin dai primissimi mesi mi chiedeva di poter uscire senza me con Franci perché voleva creare dei momenti solo per loro due; io inizialmente, essendo Franci davvero piccolissimo, ero un po’ preoccupata, anche perché allattandolo a richiesta, temevo potesse aver bisogno di me, mi sono però voluta fidare di lui come papà ed oggi sia io che Franci ne raccogliamo i frutti preziosi, ed io sono felicissima di non aver in alcun modo intralciato l’evoluzione del loro rapporto padre figlio. Ho però fatto comprendere a Mat, che non dovevano solo condividere momenti di gioco, ma anche quelli di routine, come per esempio il bagnetto, il cambio del pannolino prima di andare a nanna, ed il pigiamino. Non potendo compiere facilmente io queste azioni a causa di un grave problema alle mani che mi ha afflitta dal giorno dopo del parto, ho avuto realmente bisogno di Mat, che ha dimostrato di sapersela cavare benissimo e di essere davvero un ottimo padre.
Il loro è davvero un legame speciale; giocano assieme, fanno passeggiate uscendo da soli nei ritagli di tempo, hanno frequentato un corso di acquaticità entrando assieme in vasca fin da quando Franci aveva sei mesi, ed ora frequentano quello di musica, ridono e scherzano come matti, bisticciano e poi fanno pace come solo un papà ed un figlio sanno fare. Non sono gelosa del loro meraviglioso rapporto, non potrei mai esserlo; Franci ci ama follemente, ed io sono immensamente felice che mio figlio abbia la fortuna di avere un modello da poter seguire, un padre al quale poter chiedere aiuto, un amico vero ed unico con il quale poter giocare. Più passa il tempo e più noto come il mio piccolo hooligan, senta la necessità di questa figura nella sua vita, ha la necessità che il suo papà sia più presente di quanto già non lo sia, vorrebbe condividere con lui ancora più istanti di quanti non ne condivida, e quando il papà deve andare a lavoro ora si rattrista.
Non lamentiamoci a priori, ma permettiamo ai padri di essere papà, mettiamo da parte rancori, dolori, ripicche, vendette, i figli non c’entrano nulla; non hanno chiesto loro di essere messi al mondo e noi dobbiamo far di tutto affinché loro siano felici, senza usarli come mezzo, come ahimè molto spesso avviene.
Ho la fortuna di avere un bravo papà, saggio e premuroso con il quale condivido numerose passioni ed aspetti caratteriali, ed un fratello maggiore che ho sempre considerato come un secondo padre; hanno sempre creduto in me, sostenendomi ed aiutandomi in qualsiasi modo anche nei periodi più duri, non mi è mai mancato un abbraccio, una parola di conforto. Sono consapevole di questa immensa fortuna, e per questo sarò loro per sempre immensamente grata.
W i bravi papà, quelli che meritano di essere definiti tali; per gli altri purtroppo la vita servirà loro presto il conto, quando magari sarà troppo tardi per poter tornare indietro, ed allora lì capiranno di aver perduto l’opportunità di instaurare il legame più importante della loro esistenza, quello con i propri figli.
Raccontatemi nei commenti che tipo di mamme e di papà siete 😉
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