Quando ero assistente di volo, mi é capitato spesso di incontrare in aeroporto ed in aereo, donne che portavano i loro bambini come bellissime mamme canguro.
Donne africane ma anche provenienti da ogni parte del mondo, salivano a bordo senza l’aiuto di un marito né di nessun altro, con due bambini al seguito, allattando con disinvoltura e discrezione mentre con le mani libere trasportavano addirittura i bagagli. Quando le osservavo così tranquille portare con così tanta naturalezza i loro figli, camminando rilassate e sorridenti, pensavo fra me e me “Che mamme!!! Anche io un giorno vorrò essere una mamma portatrice come loro!”. Durante i miei numerosi viaggi vedevo al tempo stesso, mamme super stressate alle prese con passeggini, bagagli, inveire come scimmie urlatrici contro i mariti chiedendo loro aiuto; ed in quei momenti secondo me avrebbero chiesto al genio della lampada, 8 braccia come la Dea Kalì…
Guardandole, ho realizzato che, se avessi voluto continuare a viaggiare semplificandomi un po’ la vita, una volta diventata mamma avrei dovuto scegliere il babywearing!
Così è stato. La prima fascia che ho acquistato è stata una Amazonas rigida lunga 510 cm, ahimè troppo lunga per me che sono alta 1,70 m.
Ho deciso di optare per la fascia rigida e non per quella elastica tenendo in considerazione il peso di Francesco, stimato, nelle ultime settimane di gravidanza, oltre i 4 kg.
Essendo mio figlio un vitellino, come lo definì l’ostetrica dopo il parto, quella elastica l’avrei sfruttata effettivamente pochissimo.
Acquistai la mia Amazonas durante le ultime settimane di gravidanza, e ricordo che con l’aiuto di Chicca, la bambola di mia nipote Rebecca, provavo le varie legature seguendo la mia più grande fonte di tutorial e consigli sul web: Wrap you in Love. Lei bravissima e grintosissima con agilità ed abilità pazzesche, porta i suoi bambini facendo qualsiasi genere di legatura e recensendo qualsiasi tipo di fascia o marsupio ergonomico. Tentativo dopo tentativo sono riuscita a legare con sicurezza Chicca, ma attendevo la prova del nove con la nascita di Francesco.
Una volta nato, ho deciso di essere il più autonoma possibile dentro e fuori casa
Lo so, a volte dovrei farmi aiutare di più, ma è questione di carattere ed essendo testarda e determinata devo riuscire a fare tutto da sola. Il primo pomeriggio a casa dopo l’ospedale ero già a casa sola con Franci. Mat doveva lavorare e ricordo che mia madre cercava di offrirmi con il suo infinito amore il suo aiuto, nonostante non abitasse a due passi da casa nostra. Mi ha supportata sempre, attimo dopo attimo infondendomi coraggio e fiducia, in questo mio nuovo ed impegnativo percorso di vita. Ma io volevo imparare fin da subito a camminare con le mie nuove gambe di mamma, perciò quando potevo cercavo di fare tutto da sola, portando in fascia il mio bambino.
Franci l’ho portato fin da subito sul mio petto
Il suo cuoricino batteva all’unisono con il mio come se fosse ancora dentro me, ed eravamo felici entrambi di questo speciale contatto.
Ascoltando il mio cuore, la mia voce, sentendo il mio odore e guardandomi, lui si sentiva sereno ed al sicuro come se fosse ancora nel mio grembo ed infatti non piangeva mai ed è un bambino che ancora oggi piange rarissimamente, questo é uno dei tanti benefici del portare. Se ne stava lì dentro tranquillo, poteva attaccarsi al seno ed addormentarsi teneramente su di me, tutte le volte che ne aveva bisogno.
Avere le mani libere… grazie al babywearing
Ho potuto fare tutte le faccende di casa portando con me Franci come se fossi una mamma canguro, ho stirato le camicie di mio marito, passato l’aspirapolvere ecc… , avrei solo desiderato una fascia subacquea per potermi fare una doccia in qualsiasi momento della giornata ed allora sarebbe stato proprio il massimo…
Franci è sempre stato un bambino che ama avermi nel raggio di 10 cm e non è facile davvero poter fare, in questi casi, qualcosa per se stesse, che sia una semplice doccia o darsi una parvenza di decenza se non quando viene qualcuno in tuo soccorso, o poter far sembrare in ordine la casa od anche semplicemente preparare il pranzo per la famiglia. La fascia soprattutto in questi casi può semplificare parecchio le cose, perché avendo le mani libere ed il proprio bambino avvolto a sé, rende contenti tutti.
Un aiuto indispensabile
La praticità della fascia, mi ha anche consentito di uscire tranquillamente da sola con Franci anche per fare qualsiasi tipo di commissione compresa la spesa al supermercato, ovviando al problema dell’ascensore microscopico del nostro condominio, dove entrare con un passeggino è un’ impresa a volte impossibile. Ovviamente il discorso fascia non è così riduttivo e legato solo alla praticità, in realtà c’è un mondo dietro.
I Benefici del Portare
Oltre i benefici psicologici descritti prima, la fascia aiuta anche a termoregolare la temperatura del corpo del proprio bambino stando a contatto con il corpo della propria mamma.
Garantisce confort e comodità, grazie all’ottima distribuzione del peso del bambino sul dorso e sul petto di chi li porta. Inoltre il babywearing fa acquisire sicurezza al bambino, perché in questo modo andiamo incontro ad i suoi bisogni.
Costruire una forte base emotiva con il babywearing
Anche se al contrario si pensa che la fascia possa viziarlo e renderlo dipendente, essere portato gli darà una forte base emotiva che lo aiuterà in seguito quando inizierà a scoprire il mondo da solo.
Inoltre portare il proprio bambino in una fascia porta-bebè, può stimolare il corretto sviluppo delle anche, in quanto il bambino assume la posizione più naturale.
Il peso del bambino infatti, non viene scaricato completamente sui genitali cosa che avviene invece con i classici marsupi. Basti pensare che nel continente africano, dove l’utilizzo della fascia porta bebè è da sempre comunemente utilizzata, la displasia dell’anca è una patologia inesistente nei neonati.
Mi sono documentata e ho scoperto che…
È necessario portare il bambino nella posizione fetale sino all’età di 3 mesi, e far sì che tenga le gambe sollevate all’interno della fascia.
Dopo il 3° mese può essere portato con le gambe al di fuori della fascia. In questa posizione, a forma di M, la spina dorsale è leggermente incurvata e le ginocchia si trovano più in alto rispetto al sedere.
Per capire se fosse posizionato alla giusta altezza utilizzavo sempre un trucchetto: una volta legato nella posizione pancia a pancia provavo a vedere se la testa di Francesco fosse “ad altezza di bacio” e quindi né troppo in alto né troppo in basso.
Portare con il viso rivolto in avanti è sbagliato, ecco perché
Altra precisazione essenziale, è assolutamente sconsigliato portare i bambini con il viso rivolto in avanti (facing out) perché il genitore portandolo in questa posizione non riesce a fare da filtro a tutto ciò che avviene attorno al bambino ed inoltre il plesso solare, che corrisponde alla zona delle emozioni, é completamente esposto e sovrastimolato.
In questa posizione la colonna vertebrale non mantiene la naturale curvatura a c che invece un neonato dovrebbe sempre mantenere, come avviene con le altre legature e nel grembo materno, il bambino non può rilassarsi perché non può appoggiare od ancorarsi con le manine, la testa rimane sempre eretta, le gambine sono a penzoloni e di conseguenza anca e femore assumono una posizione scorretta ed il peso va a gravare completamente sui genitali.
Questa posizione non è adatta nemmeno a chi porta, perché il portatore tende ad inarcare la schiena per compensare il peso del bambino.
Ascoltare il proprio bambino…
È importante rimanere in ascolto del proprio bambino che crescendo ci farà capire la sua voglia di esplorazione di tutto ciò che lo circonda sempre rimanendo vicino alla sua mamma, solo allora ed ovviamente quando riuscirà a reggere bene il tronco e la testa, potremo portarlo sul fianco ed anche sulla schiena. Così è stato per me e Francesco, ricordo i pomeriggi durante i quali praticavo qualche Asana di Yoga portandolo sulla schiena e ci divertivamo un sacco anche a ballare, io in realtà approfittavo per fare un po’ di sano movimento, fra le sue bellissime e spontanee risate di stupore ed allegria.
Babywearing che passione!
Il babywearing è diventato una passione per me. Ho anche acquistato fasce differenti a seconda delle varie occasioni.
Diva Essenza Milano
Per un matrimonio, e per occasioni più eleganti ho acquistato per esempio una fascia rigida 100% cotone Diva Essenza Milano argentata stupenda, che ho amato moltissimo. Questa fascia è elegante e comodissima da indossare perché morbida al tatto ma mi ha consentito di portare benissimo mio figlio di 1 anno e più.
Little Frog
Per le giornate al mare ho acquistato una Little Frog coloratissima ma che personalmente ho apprezzato un pochino meno perché l’ho trovata un po’ più rigida al tatto nel momento in cui dovevo fare le varie legature.
Tula Toddler
Inoltre essendo viaggiatori e soprattutto camminatori incalliti, ho deciso prima dell’estate di acquistare un marsupio ergonomico Tula Toddler per poter portare mio figlio di 23 mesi in previsione di un viaggio a Santorini. Questo è stato un altro ottimo acquisto fatto, come per le altre fasce tranne che per l’Amazonas, sul web, dopo aver ovviamente studiato le recensioni sul sito di Wrap You in Love.
In Viaggio con il Tula Toddler
Abbiamo scelto di acquistare il Tula Toddler per poter scoprire l’isola di Santorini nella più completa libertà e serenità per tutti ed infatti è stata davvero utilissima considerati i km che abbiamo macinato a piedi.
È stata indispensabile anche in aeroporto dove avevamo le mani libere per poter portare bagagli, fare il check in senza stress e prendere il pullman che porta sotto bordo velocemente e senza l’ingombro del passeggino, rispettando soprattutto i bisogni di Francesco come il dormire o l’attaccarsi al seno quando ne aveva la necessità.
Con il Tula Toddler inoltre si è convinto anche Mat a portare Francesco sulla schiena, lui ha trovato molto più pratico il marsupio ergonomico delle fasce portabebè. Personalmente rifarei tutte le scelte e gli acquisti che ho fatto fino ad ora.
Tutti possono portare…
Tutti possono portare, mamme, papà, nonni, ecc… ed è sempre un’esperienza meravigliosa che consiglio sinceramente.
Le legature base sono abbastanza semplici da imparare con un po’ di volontà e tantissima pratica, quindi se non avete la disponibilità in termini economici o di tempo, per acquistare un pacchetto di consulenze e frequentare un corso… non scoraggiatevi.
Io, come vi accennavo prima, ho imparato seguendo i tutorials di Wrap You in Love su YouTube e sul suo sito, per quanto riguarda le legature base.
Potrete leggere anche le sue interessantissime recensioni riguardanti i vari supporti ergonomici, per me sono state fondamentali.
Ovviamente questo è il racconto della mia meravigliosa esperienza di Babywearing.
Documentatevi, cercate informazioni ed agite sempre con consapevolezza.
Da questa mia passione per il babywearing e per tutto ciò che è eco friendly è nato il mio marchio registrato Mamma Guru® e la mia linea di collane e giochi da babywearing, in Silicone 100% Alimentare Atossico Certificato, da indossare, agganciare alla fascia o al marsupio ergonomico.
Queste mie creazioni completamente atossiche e sicure potete trovarle in vendita nel mio shop qui su Mamma Guru e nella boutique Il Vapore a Formentera.
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